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Mentre la casa è in fermento per via del malore di Tommie, un turbolento quanto viziato scottish terrier, a Lady Lydiard, una graziosa bambolina "pericolosamente vicina ai sessant'anni", viene rubata una banconota da cinquecento sterline. Al momento del furto, assieme alla vittima, sono presenti la dama di compagnia, Isabel Miller, e il nipote piombato all'improvviso in visita alla zia che non vedeva da anni, Felix Sweetsir; oltre al fidato maggiordomo, Robert Moody, e al nobile Alfred Hardyman - chiamato sul momento per prendersi cura del cane -, entrambi segretamente innamorati della giovane Isabel. Per quanto la ragazza lo rifiuti a più riprese, quando i sospetti ricadono su di lei, il fedele Moody coinvolgerà nella faccenda il laido avvocato con velleità da detective, il vecchio Sharon, affinché si riesca a stanare il vero colpevole. Mentre è ancora tormentata dalle accuse di furto, Hardyman si fa avanti e chiede alla ragazza di sposarlo. Nell'alveo del "sensation novel", Collins in questo romanzo riesce non solo a ricreare una delle situazioni a lui più congeniale - un furto misterioso consumato all'interno dello spazio claustrofobico di una villa piena di sospettati -, ma anche a dare vita a una variegata serie di personaggi femminili che rivendicano una propria voce e che scardinano ogni modello dettato dalla società.